🇺🇸🇭🇹 I mercenari americani salveranno Haiti?
Cosa fanno i contractors di Erik Prince ad Haiti; il nuovo numero della rivista di Aliseo
Nell’uscita di oggi
🇺🇸🇭🇹 Haiti in preda al caos: intervengono i mercenari americani
🇺🇸🇭🇹 Haiti in preda al caos: intervengono i mercenari americani
di Michele Ditto
Il governo di Haiti guidato da Alix Didier Fils-Aimé ha assunto, secondo il New York Times, dei mercenari per fronteggiare le bande criminali che infestano il Paese. Ad affiancarsi alla missione delle Nazioni Unite sono stati i contractors di Erik Prince, l’ex ufficiale dei Navy Seal fondatore della nota compagnia militare privata (Pmc) Blackwater.
La Kenya Multinational Security Support Mission (Mss) Force in Haiti, questo il nome della missione dell’Onu che opera da ottobre 2023, non è infatti stata in grado di ristabilire l’ordine nel Paese. Complice la scarsità di mezzi e uomini (appena 800, meno della metà del numero inizialmente previsto) e la mancanza di finanziamenti adatti.
A sottolineare il fallimento della missione delle Nazioni Unite è soprattutto il fatto che nel 2024 almeno 5.601 persone sono state uccise ad Haiti, un aumento di oltre mille rispetto al 2023. Più di 4mila di queste morti sono avvenute dopo il dispiegamento della Mss.
«Ci stiamo avvicinando a un punto di non ritorno», ha dichiarato a proposito María Isabel Salvador, la più alta funzionaria delle Nazioni Unite ad Haiti.
Le gang criminali a oggi controllano infatti il 90% della capitale del Paese, in cui avvengono scontri a fuoco a cadenza quotidiana tra queste e le forze di polizia. «È una catastrofe insostenibile. Potremmo perdere Port-au-Prince in qualsiasi momento», ha affermato Claude Joseph, ex Primo ministro.
L’aeroporto internazionale è già stato chiuso e oggi l’unico modo per entrare nella capitale è in elicottero, oppure costeggiando il litorale per aggirare il territorio controllato dalle bande criminali.
La maggior parte di queste ultime si sono riunite in una coalizione chiamata Viv Ansanm (Vivere Insieme), che il 2 maggio gli Stati Uniti hanno designato come gruppo terroristico, aprendo così la strada a sanzioni più severe per coloro che forniscono loro denaro e armi.
L’intervento dei mercenari americani
In questo contesto, i mercenari di Prince intendono migliorare la situazione securitaria nella capitale attraverso l’impiego di mezzi sofisticati e all’avanguardia, come i droni e gli elicotteri d’attacco.
L’utilizzo di queste armi sarebbe in corso già da marzo, ma la rivelazione arriva solo ora. Tuttavia, Pierre Espérance, capo di una Ong attiva nel Paese, afferma che le bombe sganciate dai droni hanno finora ucciso più di 200 persone, ma senza colpire nessuno dei boss criminali.
Una fonte vicina a Prince ha rivelato che quest’ultimo intende comunque continuare le operazioni ed estendere il raggio delle sue attività ad Haiti, con l'obiettivo di fornire supporto in ambiti come le dogane, i trasporti, la gestione delle entrate e altri servizi governativi essenziali da ripristinare per favorire la stabilizzazione del Paese.
Un obiettivo che risulta sicuramente in linea anche con gli interessi degli Stati Uniti. L’intervento ad Haiti dei contractors americani si inserisce infatti all’interno di una precisa strategia della Casa Bianca, che utilizza le Pmc per portare avanti i suoi interessi all’estero.
Un caso simile è quello dell’Ecuador, con il presidente Daniel Noboa che ha chiesto l’intervento dei mercenari di Prince per contrastare la criminalità organizzata.
Si tratta di un approccio che si rivela particolarmente utile quando si tratta di gestire incarichi che renderebbero poco accettabili, agli occhi dell'opinione pubblica americana, ulteriori dispiegamenti di forze regolari all’estero.
In questo caso, Washington ha riscontrato tale necessità anche in seguito al fallimento della Mss, in cui aveva già impegnato ingenti risorse: oltre 300 milioni di dollari a cui si aggiungono 60 milioni in più per l’equipaggiamento.
Considerando inoltre anche la necessità per gli Stati Uniti di mantenere una situazione il più stabile possibile nel proprio cortile di casa, ristabilire l’ordine ad Haiti diventa una priorità strategica per prevenire eventuali infiltrazioni in loco di potenze avversarie.
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