🇩🇪🗳️ La Germania in crisi alle elezioni
Le prossime elezioni tedesche; La settimana in Italia e nel mondo
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🇩🇪 La Germania va al voto: come leggere le prossime elezioni tedesche
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🇩🇪 La Germania va al voto: come leggere le prossime elezioni tedesche
di Michele Ditto
Olaf Scholz ha perso la fiducia del Bundestag. Lunedì 16 dicembre i rappresentanti tedeschi hanno votato per sbarazzarsi della guida politica che da tre anni dirige l’ex locomotiva del Vecchio Continente, passata a malato d’Europa nel giro di nemmeno un lustro. Scholz ha ottenuto solo 207 voti a favore - ben lontani dai 366 necessari a restare in carica - e 394 contro. In 116 si sono astenuti.
Il risultato del voto non è stato una sorpresa per nessuno. Senza maggioranza parlamentare da più di un mese - da quando lo scorso 6 novembre il ministro delle Finanze dei liberali, Christian Lindner, ha deciso di dimettersi - il cancelliere socialdemocratico scontava alti tassi di impopolarità. Le elezioni anticipate si terranno il 23 febbraio 2025.
Le ragioni della caduta di Scholz
La Germania che ha preso in mano Scholz nel 2021 è quasi irriconoscibile da quella che ha lasciato lo scorso 16 dicembre. Dopo il 24 febbraio 2022, data di svolta per Berlino, i tassi di approvazione del cancelliere sono crollati: da un discreto 65% del giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, Scholz è passato al 32% del mese scorso.
Questo dato svela tanto l’incapacità quanto l’impreparazione della Germania, ancor prima della “coalizione semaforo” , nel far fronte al nuovo assetto internazionale scaturito a seguito della guerra d’Ucraina. Per la Repubblica Federale questo ha significato la fine delle forniture di gas russo a basso costo e il radicale riesame del suo modello di sviluppo.
Insieme agli strascichi della pandemia, l’addio al nucleare deciso da Angela Merkel e le difficoltà del mercato cinese ad assorbire l’export della Germania, la manifattura tedesca ha subito una flessione senza precedenti nella sua storia recente. L’economia è entrata in recessione, con la produzione industriale che è diminuita del 1,9% negli ultimi tre mesi e il Pil che si contrarrà per il secondo anno consecutivo.
Dati, questi, che interessano soprattutto l’Italia, dato il forte legame che le imprese del settentrione intrattengono con il gigante tedesco. Secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha parlato in apertura della conferenza nazionale dell'export a Milano: “se le cose vanno male lì [in Germania] poi non andranno bene in Italia, quindi dobbiamo anche prepararci a rischi di contagio”.
Di questo stato di cose hanno beneficiato le forze antisistema. Il partito di estrema destra Alternative für Deutschland, che nei primi mesi del 2022 contava un magro 10%, ora si attesta come seconda forza del Paese con un solido 19%. A gennaio 2024 aveva addirittura sfiorato il 25%. Anche la sinistra radicale ed euroscettica è cresciuta, con Bündnis Sahra Wagenknecht che oggi conta il 6%.
Le elezioni regionali di settembre hanno offerto un primo segnale di questi nuovi equilibri politici nella Repubblica Federale. In Turingia, Afd ha conquistato il 32,8% dei consensi, mentre in Sassonia il 30,6%, posizionandosi a pochi decimali sotto la Cdu/Csu, oggi il primo partito tedesco con il 31% delle preferenze.
Cosa aspettarsi dalle prossime elezioni tedesche
I risultati nei due länder hanno comunque un valore relativo per comprendere l’andamento delle prossime elezioni nazionali, dato che i due Stati della Germania orientale sono quelli più permeabili alle istanze delle forze politiche più estremiste, che hanno lì i loro maggiori bacini di consenso.
Questi movimenti radicali vedranno comunque un incremento del loro peso al Bundestag dopo le elezioni del 23 febbraio, ma nell’ambito di un nuovo governo rimarranno sicuramente confinate al campo dell’opposizione.
Le forze del centro hanno infatti promesso di non collaborare con loro, e queste rimangono ancora le preferite dai tedeschi. Infatti, il prossimo cancelliere sarà molto probabilmente Friedrich Merz, leader dei cristiano-democratici, che dovranno però appoggiarsi almeno a un’altra forza politica, presumibilmente i socialdemocratici, attualmente al 17%.
La questione sarà se la riedizione della grande coalizione centrista di stampo merkeliano necessiterà di un terzo partner e se questo saranno i Verdi, stimati all’13%, o i Liberali, attualmente al 4%, al di sotto della soglia di sbarramento per accedere al parlamento.
Molti membri della Cdu parlano anche di una possibile maggioranza che tenga fuori l’Spd, considerata troppo di sinistra per il conservatorismo incarnato da Merz.
Quest’ultimo, insieme all’alleato bavarese Markus Söder, capo della Csu, ha presentato, a meno di 24 ore della sfiducia a Scholz, il programma elettorale del partito.
Un documento di 79 pagine in cui viene spiegata la “controproposta al semaforo fallito”, invocando un cambiamento politico rappresentato da una “inversione di fondo”. Qualunque ricetta politica dovrà comunque tenere conto che il mondo nel quale la Germania ha prosperato oggi non esiste più.
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